NAPOLI, 30 ottobre 2025 – Ammonta a circa 5,7 milioni di euro il danno erariale contestato alla società in-house della Regione Campania, Sma Campania S.p.A., finita al centro di un’indagine della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza di Napoli.
Sette persone, tra ex amministratori e dipendenti, sono state citate in giudizio per presunti sprechi e spese personali non giustificate effettuate con le carte aziendali e per una gestione definita dagli inquirenti “superficiale e dannosa” per le casse pubbliche.
Indagine della Corte dei Conti
L’atto di citazione è stato emesso dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania e riguarda gli ex amministratori unici Ciro De Leo, Raffaele Scognamiglio e Giuseppe Esposito, l’ex consigliere delegato Lorenzo Di Domenico, l’ex dirigente Cosimo Silvestro, l’ex financial manager Roberto Iavarone e l’addetto alla contabilità e bilancio Ernesto Tartaglione.
L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, è coordinata dal procuratore regionale Antonio Giuseppone, dal vice procuratore generale Davide Vitale e dal sostituto procuratore Flavia Del Grosso.
Carte aziendali usate per spese personali
Secondo quanto accertato dai finanzieri, gli ex amministratori avrebbero utilizzato per finalità private le carte prepagate aziendali destinate alle spese operative della società, come interventi urgenti e forniture tecniche.
Le indagini hanno invece rivelato l’uso di fondi pubblici per acquisti su Amazon, abbonamenti Spotify, cene in ristoranti e altre spese non riconducibili all’attività istituzionale.
Le operazioni contestate si sarebbero svolte tra il 2012 e il 2022, determinando un danno economico continuo e progressivo per la partecipata regionale.
Promozioni e contratti irregolari
Oltre all’uso improprio delle carte aziendali, gli investigatori hanno scoperto progressioni di carriera ingiustificate e superminimi concessi “a pioggia”, per un importo di oltre 3,6 milioni di euro.
Irregolarità anche nei noleggi auto e nei contratti di telefonia, stipulati a costi maggiorati e in assenza di gare pubbliche, in violazione delle norme Consip.
In alcuni casi, è stato accertato il doppio pagamento della stessa fattura per identico veicolo e periodo di noleggio.
Le contestazioni e il danno erariale
Per la Procura contabile, gli ex dirigenti e dipendenti si sarebbero resi responsabili di una gestione “imprudente e personale” delle risorse pubbliche, destinando denaro dell’ente a scopi estranei all’attività della società.
Nel fascicolo rientrano anche spese “inammissibili” per pranzi e cene prive di motivazione amministrativa.
Tra i nomi coinvolti, Giuseppe Cammarota, ex presidente del CdA, e Luigi Riccardi, responsabile dell’impianto di depurazione di Napoli Est, avevano già ricevuto nel novembre 2024 un invito a dedurre, regolarizzando successivamente la loro posizione.
La risposta della società
La Sma Campania, impegnata da anni in un percorso di risanamento, ha espresso “piena fiducia nella magistratura contabile” e ha confermato la volontà di collaborare con la Guardia di Finanza per chiarire ogni aspetto dell’inchiesta.
Il nuovo management ha introdotto controlli digitali sulle spese aziendali, maggiore tracciabilità delle transazioni e una nuova policy interna contro l’uso improprio di fondi.
