Benevento

Necropoli emerge nel Beneventano durante i lavori della stazione elettrica Terna

AMOROSI, Benevento – La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento ha annunciato un ritrovamento archeologico di grande rilievo. Si tratta di una vasta necropoli preromana scoperta nell’ambito dei lavori per la nuova stazione elettrica di Terna, che servirà alla linea ferroviaria ad Alta Velocità “Napoli-Bari”.

Il sito, situato vicino al fiume Volturno nella Valle Telesina, è stato individuato durante un controllo preventivo dell’interesse archeologico nell’area. Gli scavi, guidati scientificamente dalla Soprintendenza di Caserta e Benevento, hanno rivelato la presenza di una necropoli con 88 tombe su un’area di circa 13.000 metri quadrati, risalenti alle fasi finali dell’età del Ferro e al periodo orientalizzante (tra il terzo quarto dell’VIII secolo e la seconda metà del VII secolo a.C.).

I ritrovamenti mostrano differenze nei corredi funerari in base al genere: le tombe maschili contenevano armi, mentre quelle femminili erano adornate con ornamenti in bronzo come fibule e bracciali, oltre a grandi quantità di vasi. Inoltre, sono state scoperte due grandi sepolture a tumulo con circoli dal diametro di circa 15 metri, testimoniando l’importanza sociale degli individui sepolti.

Presenti all’evento erano il Sindaco di Amorosi, Carmine Cacchillo, il deputato Francesco Maria Rubano di Forza Italia, il Soprintendente Gennaro Leva, e rappresentanti di Terna, tra cui Michela Frapporti, Responsabile dell’Unità di Archeologia in Sviluppo Progetti, e Chiara Pietraggi, Responsabile dell’Unità di Autorizzazioni e Concertazione Centro Sud Area Tirrenica.

Questa scoperta sottolinea l’importanza dell’integrazione dell’archeologia preventiva nei progetti infrastrutturali, come spiegato dal Soprintendente Leva, che vede nella collaborazione tra enti una modalità per valorizzare il patrimonio storico e culturale durante lo sviluppo del territorio. Terna Spa ha confermato il proprio sostegno per un ampio progetto di studio e documentazione delle scoperte, che include analisi antropologiche, archeobotaniche e il restauro dei materiali rinvenuti, garantendo così la preservazione e la valorizzazione del sito archeologico di Amorosi.

Redazione Centrale

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