Intelligenza artificiale: roadshow di PI Confindustria al Tarì di Marcianise

giovanni baroni
giovanni baroni

CASERTA – Quarta tappa a Caserta, con Piccola Industria Confindustria Campania, Piccola Industria Confindustria Caserta, Piccola Industria Unione Industriali di Napoli e Campania DIH Rete Confindustria, per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati ISTAT del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. Il Mezzogiorno fa meglio del resto del Paese e si allinea quasi ai valori europei arrivando al 7,6% di imprese che utilizzano sistemi di IA. La percentuale di piccole imprese si attesta, invece, al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo.(FIGURA 1). L’Italia recupera parzialmente nell’industria: nel 2021 la percentuale di imprese più avanzate nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale era superiore alla media europea (1,4% contro 1,3%). Rimane ancora lontana dai paesi capofila: Danimarca 5,3%, Paesi Bassi al 3.

 

Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’AI raggiunga i 700 mln nel 2025 con un tasso di crescita medio annuo del 22% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022” v.2). (FIGURA 2)

L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.

Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2021 il mercato digitale in Campania abbia superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020 (fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). (FIGURA 3)

La percentuale di imprese campane con almeno un livello base di digitalizzazioneè, secondo l’Istat, ancora inferiore alla media nazionale, ma le aziende della regione stanno rapidamente recuperando terreno. Solo dal 2021 al 2022 la percentuale in Campania è aumentata del 13,3%, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%). Se nel 2021 la differenza tra Campania e Italia era di oltre 5,8 punti percentuali, oggi è solo del 1,1%”. (FIGURA 4)

“Il numero di aziende italiane con almeno un livello base di digitalizzazione è in costante aumento anche tra le piccole imprese, che registrano però ancora valori inferiori alle medie e alle grandi – ha commentato il Presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni. “Inoltre, per il comparto dell’intelligenza artificiale il 2022 è stato un anno di crescita record. Questi dati parlano chiaro: la digitalizzazione dell’industria italiana è in corso ma dobbiamo accelerarla se vogliamo cogliere tutte le opportunità di crescita che offre. E al centro di questa accelerazione ci sono proprio gli investimenti. Non solo di natura economica – che sono essenziali, vanno sostenuti e agevolati – ma soprattutto di tipo culturale. Il primo limite all’adozione delle tecnologie digitali è da cercare, infatti, nella cultura aziendale e nella carenza di competenze. Da una prima e parziale estrazione dei dati sull’utilizzo delle tecnologie digitali avanzate da parte delle Pmi, tratti dall’indagine che stiamo realizzando in occasione di questo roadshow, oltre la metà del campione individua la mancanza di competenze interne come un limite all’utilizzo e una percentuale simile ne lamenta la difficoltà di reperimento anche all’esterno. Momenti di contaminazione e confronto come quello di oggi puntano a ridurre proprio questa diffidenza culturale, mettendo in luce i vantaggi e le difficoltà incontrate dagli imprenditori che hanno già integrato l’IA nella loro catena produttiva. Vogliamo rendere virali le best practice nella trasformazione digitale coinvolgendo quante più Pmi possibili. L’intelligenza artificiale è alla portata di tutti, ognuno può declinarla secondo i suoi bisogni. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo certi che le Istituzioni italiane ed europee sapranno coniugare innovazione, libertà, riservatezza e sicurezza permettendo alle nostre imprese di competere ad armi pari”.

“L’incontro di oggi, qui a Caserta, insieme a colleghi e amici della Piccola Industria, dei Digital Innovatin Hub e di Confindustria Campania è una importante tappa del percorso di condivisione di una cultura sull’intelligenza artificiale che stiamo promuovendo con i territori – afferma il Presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay – Di intelligenza artificiale in questi mesi si è parlato tanto anche tra i non addetti ai lavori: con questi incontri vogliamo mostrare che è una tecnologia capace di migliorare la produttività delle imprese, ampliare i mercati e creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. Ma soprattutto, le testimonianze delle aziende ci mostrano che è una tecnologia disponibile e alla portata delle nostre PMI. In questo territorio abbiamo un connubio eccezionale di università, industrie, poli innovativi: un contesto ideale per far crescere l’economia e valorizzare le eccellenze del Mezzogiorno sfruttando il digitale e l’intelligenza artificiale. Per questo, dobbiamo investire sulle competenze, sfruttare le risorse del PNRR al meglio e stringere ancora di più la collaborazione pubblico-privata per portare l’innovazione tecnologica nelle aziende”.

“L’Intelligenza Artificiale si proietta nel futuro di molte aziende italiane, e come ogni sviluppo tecnologico porterà con sé decisivi cambiamenti strutturali – ha aggiunto Pasquale Lampugnale, Presidente Piccola Industria di Confindustria Campania. “Le capacità dell’IA sono infinite e ancora da esplorare soprattutto nei diversi settori. Le imprese campane hanno un livello di digitalizzazione ancora inferiore alla media nazionale, ma la tendenza registrata negli ultimi anni è di forte crescita sia per quanto riguarda il giro d’affari complessivo del settore che per il numero di imprese in grado di raggiungere un adeguato livello minimo di digitalizzazione. Le Pmi campane dimostrano dunque una sensibilità crescente rispetto al tema, e le esperienze di chi ha già investito nel settore dimostrano che è possibile ottenere in tempi brevi grandi miglioramenti in termini di efficienza aziendale. È necessario valorizzare gli investimenti in intelligenza artificiale con una adeguata formazione di risorse umane con le opportune competenze per sfruttare al massimo questi interventi”.

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