NAPOLI – Il piano di reindustrializzazione dello stabilimento Whirlpool di Napoli è fermo al palo. La conferma arriva dai sindacati dopo il tavolo odierno al Mise, nel quale il Consorzio che dovrfebeb acquisire il sito di via Argine ha manifestato tutta una sierie di problemi burocratici per procedere. E i sindacati non ci stanno. «Nell’incontro convocato oggi dal Ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza ex Whirlpool – spiegano Fim, Fiom e Uilm – il Consorzio Sistema Campania ci ha fatto sapere che purtroppo il processo di acquisizione dello stabilimento di Napoli non è ancora concluso e che è stata prorogata la due diligence. Secondo il Consorzio mancherebbe la documentazione edilizia e ambientale, inoltre resterebbe da definire la questione del rifacimento del tetto».
«Chiediamo a Governo e Istituzioni locali – dicono ancora i sindacati – di agire in piena sinergia, così da risolvere i problemi burocratici e aiutarci a fare chiarezza. A questo scopo va costituita una cabina di regia di tutti gli enti coinvolti, che sgomberi il campo da pericolosi cavilli e smascheri eventuali alibi.
Contestualmente, ed al fine di ottenere le certificazioni necessarie, occorre parlare del piano industriale e successivamente aprire il confronto su tempi e modalità della sua realizzazione a partire dall’assunzione di tutti i lavoratori».
«Il Ministero del Lavoro – concludono i metalmeccanici – ci ha detto inoltre che sta approfondendo la possibilità che, in favore dei lavoratori impegnati in corsi, sia erogata un’indennità di formazione cumulabile con il trattamento di Naspi. Attendiamo in tempi brevi dal Ministero del Lavoro chiarimenti sulle modalità di utilizzo del piano per le politiche attive Gol».
Il prossimo incontro è previsto per il 28 febbraio.
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