Nel cinquantenne Nuovo Teatro Sancarluccio con “Cortocircuito” di Sacchettini e Citro

Sacchettini e Citro con COrtocircuito foto
Sacchettini e Citro con Cortocircuito

NAPOLI – Nato nel quartiere Chiaia nel 1973 al piano terra del primo palazzo liberty di Napoli, il “Nuovo Teatro Sancarluccio”, oggi diretto con passione da Giuliana Tabacchini, conferma più che mai il lignaggio acquisito nel suo primo mezzo secolo di vita grazie alla presenza di artisti come Massimo Troisi, Lello Arena , Enzo Decaro e Leopoldo Mastelloni ed ancora, sulla scia del mitico gruppo di cabaret “I Cabarinieri”, grazie all’ospitalità offerta a personaggi del calibro di Mico Galdieri, Gennaro Palumbo, Nello Mascia, Ida Di Benedetto e Tato Russo. Così nel confermare la sua vocazione di spazio aperto alla città e alla sperimentazione per le nuove generazioni, il “Sancarluccio” continua nel proporre un cartellone diviso tra la tradizione, la musica e l’innovazione. Ed è con queste premesse che Sabato 16 marzo alle ore 21:00 e Domenica 17 marzo alle ore 18:00, nella storicizzata sala, sarà il turno di “Cortocircuito”, un testo di Adriano Sacchettini e Riccardo Citro (che ne cura pure la regia) con in scena gli stessi Sacchettini e Citro insieme con gli altri attori Francesco Pandolfi, Vincenzo Bove, Sara Cortini, Valentina Ciliento e Paolo Bassano. “In un cineteatro di provincia – si legge nelle note degli autori- una compagnia teatrale di dubbia qualità artistica, con grande sacrificio cerca di resistere alla crisi odierna del teatro provando a mettere in scena uno spettacolo teatrale che potrebbe ribaltare le sorti di quel luogo. Vittorio e Marcello sono due cugini che hanno rilevato l’attività da un vecchio zio, ma per sanare una parte dei debiti, data la scarsa affluenza di pubblico, hanno venduto tutte le storiche pellicole e le attrezzature necessarie alla proiezione dei film, pertanto, di quel cinema ne è rimasto solo un teatro per discutibili spettacoli di prosa. In programma infatti, la compagnia ha uno spettacolo teatrale che andrà in scena di lì a giorni e con fatica riescono a portare a termine la prova, mettendo in luce i caratteri dei personaggi, che tutti, in forma diversa, rappresentano l’illusione della nuova generazione nella  società odierna. L’arrivo improvviso di un vigile urbano complica ancora di più la situazione, il quale comunicando la tempestiva chiusura del teatro per inottemperanza alle nuove normative di legge, distrugge totalmente lo stato d’animo dei protagonisti. Il teatro dovrà inevitabilmente essere chiuso. A complicare ancor di più la vicenda è l’arrivo di Zio Ennio, che data la sua precaria situazione di salute, chiede ai due nipoti un ultimo desiderio, rivedere nel suo cineteatro le pellicole dei suoi film preferiti. Vittorio e Marcello sono spiazzati da questa richiesta, ma riusciranno ad esaudire la richiesta dello zio consapevoli dell’inevitabile chiusura?”. 

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