SALERNO – Brilla a Dubai l’eccellenza campana all’insegna dei valori rotariani. Dieci giovani rotaractiani, che uniscono i loro valori di fare imprenditoria giovanile per l’innovazione e la sostenibilità ambientale, sotto il nome di Hackhore2, presenteranno il proprio progetto alla conferenza internazionale “Universities in action for the 2030 agenda”, che si terrà a Dubai il prossimo 18 Gennaio 2022. Il team campano è stato protagonista dell’hackathon “Hack4ThePlanet” ideato dai 14 Distretti Rotary di Italia, Malta e Repubblica di San Marino, guadagnandosi la vittoria indiscussa. Non pochi nomi di pregio a sugellare l’ideazione di questa importante competizione tra cui il governatore del distretto 2101 Costantino Astarita presidente della Commissione Ulisse (all’interno della quale si inserisce Hack4The Planet Distretto 210), Michelangelo Ambrosio PDG Presidente Sottocommissione Hack4ThePlanet e Roberto Scarpa giurato dell’hackathon. L’iniziativa ha visto il patrocinio di CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile) e la partecipazione della Scuola di Robotica.
Dopo aver conquistato la giuria, i giovani professionisti volano negli Emirati Arabi a far conoscere la loro idea che si traduce nell’incontro degli schemi naturali con lo sviluppo tecnologico. Il team composto da Maria Vittoria Gargiulio, Stanislao Elefante, Michele Venturino, Carmen Guida, Marco Gallo, Marika Forgione, Michela Salsano, Ciro Buonocore, Angelo Russo, Riccardo Tizzano, ha ideato un “Polmone Artificiale” che, attraverso un sistema di abbattimento ad acqua, aspira lo smog urbano, composto da polveri sottili PM10-PM2.5 e gas climalteranti (CO2, NOx etc.), ed espira aria pulita depurata. Il progetto è volto a migliorare la qualità dell’aria di centri città che superano i limiti di concentrazione delle polveri sottili, riducendo così i rischi per la salute e l’inquinamento ambientale, con una innovativa tecnologia progettata per essere facilmente integrabile in elementi di arredo urbano, facile da installare e replicabile in qualsiasi parte del mondo. Da prime stime ricavate emerge che un singolo purificatore U-Leaf può abbattere circa 3 Kg di PM10 all’anno, l’equivalente di 200 alberi adulti in un metro quadro di superfice. U-Leaf potrà essere l’elemento principale per i progetti di riqualificazione urbana nonché segnale sociale importante per indurre cambiamenti comportamentali orientati all’ecosostenibilità. Grazie alla partnership tecnologica con ZAPPER, azienda specializzata nella produzione di macchinari per l’abbattimento della fuliggine, si è già avviata una prima fase di prototipazione, mentre grazie all’azienda Brazometer, che fornisce dati capillari e dettagliati circa le concentrazioni di pm10 nell’aria, gli è stato possibile individuare il primo comune, del napoletano, dove prenderanno il via i primi test dei depuratori U-leaf. “Act local, think global” è la chiave di volta che consentirà a questo progetto di crescere, ponendo le basi di un’azione che parte dal locale ma con uno sguardo globale rivolto alla salute, all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera collettività.
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