NAPOLI, 10 OTTOBRE 2025 – “Mi sento torturata psicologicamente.” È la frase con cui una donna, Lucia (nome di fantasia), ha descritto ai Carabinieri della stazione di Capodimonte l’incubo vissuto per anni accanto al marito, poi arrestato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
Una relazione iniziata quasi vent’anni fa, due figli e una convivenza che sembrava normale fino alla separazione. L’uomo, 34 anni, aveva lasciato la moglie per un’altra donna, salvo poi tornare a casa con la promessa di ricominciare “per il bene dei figli”. Ma quella promessa si è presto trasformata in un nuovo incubo.
Telefonate, messaggi continui, minacce e insulti hanno scandito la quotidianità di Lucia. In un solo giorno l’uomo è arrivato a inviare oltre 80 messaggi e decine di chiamate, spesso accompagnate da vocali offensivi e intimidazioni.
La situazione è precipitata durante la festa di compleanno del figlio, quando davanti ai parenti e ai bambini ha inscenato una lite violenta. Nelle ore successive, l’ennesima escalation: minacce di diffondere un video intimo per costringere la donna a tornare da lui.
Spaventata, la vittima ha denunciato tutto ai Carabinieri, raccontando anni di vessazioni e controllo ossessivo. Poco dopo, i militari hanno rintracciato l’uomo nella sua abitazione, trovata danneggiata, come anticipato in uno dei suoi messaggi: “Torna da me o distruggo casa.”
Il 34enne è stato arrestato e trasferito in carcere, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
