TORRE ANNUNZIATA, 15 MAGGIO 2025 – Venticinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Torre Annunziata nell’ambito delle indagini sull’incidente alla funivia del Faito, che lo scorso 17 aprile è costato la vita a quattro persone e ha causato un ferito grave. Tra i nomi figura anche quello di Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, ente che gestisce l’impianto.
L’iscrizione è stata disposta in vista di un accertamento tecnico irripetibile fissato per il prossimo 23 maggio, preceduto dal conferimento dell’incarico ai periti. A tutti gli indagati viene contestato il reato di omicidio colposo e lesioni colpose in concorso, con particolare riferimento a “condotte omissive” legate alle attività di progettazione, manutenzione, controllo, verifica, vigilanza e ispezione dell’infrastruttura.
Nella tragedia persero la vita Carmine Parlato, dipendente dell’Eav, la giovane turista israelo-palestinese Janan Suliman, i coniugi britannici Elaime Margaret e Graeme Derek Winn. Rimase gravemente ferito Thabet Suliman, fratello di Janan.
Secondo quanto emerge, quattordici degli indagati avrebbero attestato, prima della riapertura dell’impianto il 10 aprile, l’assenza di problemi tecnici, autorizzandone così l’attività. Tra i destinatari degli avvisi figurano non solo dipendenti Eav, ma anche funzionari e tecnici dell’Ansfisa – l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali – oltre a rappresentanti della società Franz Part, incaricata della manutenzione e del rifacimento delle “teste fuse”, una delle quali è stata sequestrata nei giorni scorsi.
L’iscrizione nel registro degli indagati consente ora a tutti i soggetti coinvolti di nominare propri consulenti per partecipare all’incidente probatorio. Le operazioni tecniche saranno decisive per fare luce sulle cause della tragedia e sulle eventuali responsabilità individuali e collettive legate alla sicurezza dell’impianto.