NAPOLI – Un’operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di sei persone, cinque residenti a Napoli ed uno a Pomigliano d’Arco, accusate di aver tentato di estorcere 100mila euro al proprietario di una sala scommesse nel quartiere Poggioreale. L’obiettivo del gruppo criminale era quello di garantire la prosecuzione dell’attività commerciale dietro il pagamento di una somma di denaro imposta con minacce.
Le indagini hanno permesso di ricostruire nei dettagli il piano estorsivo, partendo dalla sua ideazione fino alla messa in atto delle intimidazioni nei confronti della vittima. Gli inquirenti avrebbero individuato non solo gli esecutori materiali dell’estorsione, ma anche il mandante, un esponente di spicco del clan Mazzarella. Nonostante fosse agli arresti domiciliari, l’uomo sarebbe riuscito a coordinare ogni fase dell’operazione, dimostrando di mantenere un ruolo attivo nella gestione delle attività illecite del gruppo criminale.
L’intervento delle forze dell’ordine ha interrotto il piano criminoso, portando all’arresto dei responsabili e smascherando il sistema di controllo che il clan cercava di esercitare sul territorio di Napoli.
Un video registrato con un cellulare è stato la chiave che ha portato all’arresto delle sei persone. La registrazione, realizzata da un affiliato al clan Mazzarella, aveva lo scopo di documentare l’esecuzione dell’ordine ricevuto dal capo.
Secondo le intercettazioni raccolte dagli inquirenti, l’uomo si sarebbe posizionato all’esterno della sala scommesse per riprendere comodamente le richieste avanzate dai suoi complici alla vittima. Questo dettaglio è emerso nell’ambito dell’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, che ha portato in carcere sei presunti membri del clan.
L’inchiesta, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tra gli arrestati figura Maurizio Virente, ritenuto un esponente di vertice del clan Mazzarella, secondo solo al latitante Roberto Mazzarella. Virente, che si trovava già agli arresti domiciliari, avrebbe ordinato ai suoi uomini attivi nel quartiere delle “219” di Pomigliano d’Arco di portare a termine l’estorsione.
Oltre a Virente, le misure cautelari emesse dal gip di Napoli hanno colpito anche Raffaele Bove, Salvatore Ricciardi, Vincenzo Basso, Felice Ferretti e Maria Febbraio.