NAPOLI – Quattro arresti, quindici indagati, migliaia di file sequestrati e due piattaforme del dark web smantellate: è questo il bilancio dell’operazione “Stream”, una delle più imponenti mai condotte in Italia contro la pedopornografia online. A coordinarla la Procura di Napoli, in sinergia con Europol e forze di polizia di oltre 35 Paesi, tra cui Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Spagna e Canada.
Nel mirino degli investigatori del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online, con il supporto del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Napoli, una rete fitta e ben organizzata, che operava attraverso il dark web. Durante le perquisizioni – condotte su tutto il territorio nazionale, con il coinvolgimento di nuclei specializzati di Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Veneto e Sardegna – sono stati sequestrati wallet di criptovalute, dispositivi informatici e migliaia di contenuti illeciti.
Gli arrestati sono un 27enne disoccupato di Foggia, un informatico 49enne di Biella, un operaio 22enne di Caserta e un massaggiatore 36enne di Pesaro Urbino. Gli indagati, di età compresa tra i 22 e i 67 anni, comprendono anche professionisti e un avvocato.
Due le piattaforme al centro dell’inchiesta: “Wikipedo”, ispirata a Wikipedia, dove era disponibile persino un “manuale per pedofili”, e “KidFlix”, un vero e proprio Netflix del crimine, in cui i contenuti pedopornografici – suddivisi per categoria – venivano streammati o scaricati in cambio di token virtuali acquistabili in criptovalute. Secondo gli inquirenti, tra aprile 2022 e marzo 2025, la piattaforma ha raggiunto 1,8 milioni di utenti, con 91.000 video unici caricati per oltre 6.200 ore di contenuti. Solo l’11 marzo scorso, la polizia tedesca e olandese ha sequestrato i server, contenenti 72.000 file al momento dell’intervento.
“Lo sfruttamento sessuale dei minori è una delle minacce più gravi alla sicurezza interna dell’Unione Europea” – ha spiegato in una nota la Polizia di Stato, evidenziando come la tecnologia digitale abbia amplificato il fenomeno, favorendo una circolazione massiva di contenuti e l’accesso illimitato da parte di reti criminali.
L’inchiesta – coordinata dalla IV Sezione della Procura partenopea, diretta dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone – si è avvalsa anche di analisi blockchain per tracciare i pagamenti e l’attività dei fruitori.
Una collaborazione internazionale che ha portato alla chiusura della piattaforma KidFlix, all’identificazione di quasi 1.400 sospetti nel mondo e a 79 arresti solo in Germania. L’Italia, grazie a questa operazione, conferma il suo ruolo di primo piano nel contrasto ai reati online contro le fasce più deboli.