POMIGLIANO D’ARCO, 28 MAGGIO 2025 – Cresce il malcontento tra i cittadini per la sospensione totale del servizio ferroviario EAV sulla linea Napoli–Baiano, prevista per tre mesi. Una misura che, se attuata nei termini annunciati, rischia di avere ricadute significative sul piano sociale, economico e ambientale.
Attraverso una petizione formale indirizzata al Prefetto di Napoli, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Sindaco Metropolitano Gaetano Manfredi, al Sindaco di Pomigliano d’Arco Raffaele Russo e al Presidente dell’EAV Umberto De Gregorio, i firmatari chiedono una revisione urgente del provvedimento.
Le motivazioni della protesta
La chiusura integrale della linea, prevista per un arco temporale di tre mesi, rappresenterebbe – si legge nel documento – “un grave disagio per pendolari, studenti, lavoratori e fasce fragili della popolazione”, che ogni giorno si affidano al servizio ferroviario per i propri spostamenti. Non desta preoccupazione solo l’interruzione del servizio, ma anche la perdita – seppur temporanea – del ruolo sociale esercitato dalle stazioni di Pomigliano d’Arco e Pratola Ponte, considerate dai cittadini come “luoghi di aggregazione e presìdi di legalità, in particolare per giovani e anziani”.
Le richieste dei cittadini
Nella petizione si propone, in primo luogo, di evitare la chiusura totale della tratta, mantenendo attivo almeno il collegamento tra Napoli e Pomigliano d’Arco, soprattutto qualora i lavori riguardino prevalentemente il tratto in prossimità di Nola. In secondo luogo, si sollecita l’apertura controllata delle stazioni di Pomigliano e Pratola Ponte anche durante la sospensione, promuovendo iniziative temporanee di riutilizzo sociale e culturale degli spazi. Infine, si richiede una comunicazione trasparente e puntuale circa i tempi, le modalità operative e l’impatto effettivo dei lavori.
Un appello al confronto
“Con questa petizione – spiegano i promotori – vogliamo promuovere un dialogo costruttivo tra cittadini, amministrazioni locali ed EAV. L’obiettivo è salvaguardare l’interesse pubblico, affinché interventi tecnici necessari non si traducano in isolamento sociale e danni ambientali”.
L’auspicio condiviso è che le istituzioni sappiano rispondere con responsabilità e ascolto, individuando soluzioni in grado di garantire al contempo la sicurezza dell’infrastruttura e la qualità della vita delle comunità coinvolte.