POMIGLIANO D’ARCO, Napoli – Un decennale che segna un traguardo significativo per la scuola e per l’intero territorio: il Liceo Classico a Curvatura Teatrale dell’Istituto Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco ha celebrato i suoi primi dieci anni di attività con una mattinata di incontri, riflessioni e performance, all’insegna del connubio tra cultura e formazione. Una iniziativa in un giorno non a caso, visto che oggi si celebra la giornata mondiale del Teatro.

L’evento, ospitato nell’Auditorium “Vincenzo D’Onofrio” del liceo, ha visto la partecipazione di esponenti del mondo scolastico, istituzionale e artistico. Ad aprire i lavori è stata la dirigente scolastica prof.ssa Maria Iervolino, che ha sottolineato il valore educativo del teatro nella crescita degli studenti:
«La curvatura teatrale – ha dichiarato – non è solo un progetto didattico, ma un percorso formativo che ha saputo incidere profondamente sulla crescita personale e culturale dei nostri studenti. Il teatro insegna l’ascolto, l’empatia, il lavoro di gruppo: competenze fondamentali per la cittadinanza del futuro».
A seguire, la lectio del prof. Gennaro Carillo (Università Suor Orsola Benincasa di Napoli), dal titolo “Passioni violente. Scena antica e scena moderna”, che ha offerto al pubblico un’interessante analisi sul ruolo del teatro nella rappresentazione delle dinamiche emotive umane, dall’antichità ai nostri giorni.
Tra gli interventi istituzionali, quello del sindaco di Pomigliano d’Arco Raffaele Russo, che ha ricordato l’importanza del liceo come presidio culturale del territorio: «Il Liceo Imbriani – ha sottolineato il sindac
o – è un fiore all’occhiello per la nostra città. Questa curvatura rappresenta un modello virtuoso che unisce cultura e innovazione, un ponte tra scuola e territorio».

Presente anche il prof. Massimo Maraviglia, ideatore e coordinatore della curvatura, che ha ripercorso con emozione le tappe del progetto:
«Vedere tanti ex studenti, attori, docenti e personalità della cultura riuniti per questo anniversario – ha commentato – è il segno che il teatro, quando vissuto con autenticità, lascia un segno profondo. Il nostro impegno è stato ed è quello di formare persone, prima ancora che interpreti».
A impreziosire la giornata, la presenza di noti attori del panorama napoletano. Nunzia Schiano, tra i volti più amati del teatro e del cinema italiani, protagonista in film come Benvenuti al Sud, Il vizio della speranza e in numerose fiction televisive, ha dialogato con studenti e docenti sull’importanza del palcoscenico come spazio di verità.
Con lei anche Antonella Morea, attrice e cantante dalla lunga carriera, musa di Roberto De Simone e interprete di successo della canzone napoletana e del teatro musicale, che ha ricordato l’importanza delle radici artistiche nella costruzione dell’identità.

Mario Autore, giovane attore e musicista, noto per aver interpretato Sergio Bruni nel film Carosello Carosone e protagonista in produzioni teatrali e cinematografiche, ha raccontato il proprio percorso artistico e l’influenza del teatro classico nella sua formazione.
Arturo Muselli, volto popolare per il grande pubblico grazie al ruolo di Enzo “Sangue Blu” nella serie Gomorra, ha condiviso con i ragazzi riflessioni sulla responsabilità di raccontare storie autentiche e sull’importanza dell’impegno civile nella professione dell’attore.
A chiudere la mattinata, le esibizioni degli studenti della curvatura teatrale, che hanno offerto letture e scene tratte da testi classici e contemporanei, testimoniando la vitalità e l’efficacia di un progetto che continua, da dieci anni, a unire scuola e palcoscenico.