ROMA, 26 MAGGIO 2025 – Dopo anni di incertezza e una lunga vertenza industriale, arriva una svolta decisiva per il rilancio del Gruppo Dema, storica realtà italiana nel settore dell’ingegneria aeronautica. È stato infatti firmato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) l’accordo quadro che segna l’avvio di una nuova fase produttiva, grazie all’acquisizione da parte di Adler Aero Spa, controllata del Gruppo Adler Pelzer, già attivo nella produzione di componenti per aerei ed elicotteri.
A sancire l’intesa è stato il ministro Adolfo Urso, che ha definito l’operazione un esempio virtuoso di rilancio industriale:
“Questo accordo chiude la lunga vertenza del Gruppo Dema, scongiura i licenziamenti e avvia un piano di investimenti che rilancerà le attività di un’azienda strategica per il comparto aeronautico italiano”, ha affermato.
“È tanto più significativo – ha aggiunto – perché conferma la solidità del tessuto produttivo meridionale e la capacità degli imprenditori italiani di assumersi responsabilità importanti per il sistema economico nazionale, con coraggio e visione”.
Il piano, articolato su più fronti, prevede investimenti complessivi per 12 milioni di euro, destinati all’innovazione tecnologica, alla modernizzazione e ottimizzazione degli impianti produttivi, alla concentrazione delle attività industriali e alla tutela occupazionale. Nell’ambito del piano, sarà attivato a Somma Vesuviana un nuovo centro di ricerca dedicato alle aerostrutture, che rafforzerà la presenza dell’industria aerospaziale in Campania.
L’accordo – firmato dalle strutture tecniche del Mimit, dal ministero del Lavoro, dai rappresentanti delle Regioni Campania e Puglia, e dalle organizzazioni sindacali – rappresenta un punto di svolta. Tra gli impegni presi dalle imprese coinvolte: nessun licenziamento e livelli occupazionali superiori a quelli previsti nel piano concordatario precedentemente approvato dal Tribunale.
Il Gruppo Dema, fondato nel 1993, è considerato un attore strategico nella filiera nazionale dell’aerospazio. Il salvataggio e rilancio dell’azienda si inserisce in un rafforzamento del polo meridionale dell’industria aeronautica italiana, che ha in Leonardo il suo principale motore, ma che vede nella Campania e nella Puglia due snodi cruciali per l’innovazione e la produzione avanzata, con una rete estesa di imprese specializzate nella progettazione e nella fornitura di componenti.
Il ministro Urso ha sottolineato l’importanza dell’operazione anche in chiave europea, citando la visita in Italia del vicepresidente della Commissione europea Andrius Kubilius, impegnato in un tour dei siti produttivi del settore spaziale:
“Con questa operazione rafforziamo la filiera aerospaziale italiana, settore chiave per la competitività, l’innovazione e l’autonomia industriale dell’Italia e dell’Europa”, ha dichiarato.