NAPOLI, 24 GIUGNO – Potrebbe essere incostituzionale, secondo la Procura regionale della Corte dei Conti della Campania, la disposizione inserita nel recente decreto P.A., convertito in legge a inizio maggio, sulla quale si fondano gli atti depositati a Napoli lo scorso 6 giugno nel procedimento per un presunto danno erariale da 3,6 milioni di euro.
Il processo, che prenderà il via il 26 giugno, coinvolge 17 persone tra consiglieri regionali, in carica ed ex, e quattro dirigenti del Consiglio regionale della Campania, accusati di aver pagato indebitamente i collaboratori (portaborse) come dirigenti tra il 2019 e il 2022.
I sostituti procuratori Davide Vitale e Mauro Senatore ritengono che la recente norma potrebbe incidere pesantemente sull’andamento del giudizio, rendendo le posizioni degli imputati più favorevoli. Per questo, non si esclude che la Procura possa chiedere una sospensione del processo per esaminare approfonditamente la nuova disposizione, e valutare se sollevare la questione di legittimità costituzionale di fronte alla Corte.
Il caso si inserisce in un contesto delicato, dove giurisprudenza contabile e interventi legislativi recenti rischiano di sovrapporsi, creando potenziali conflitti tra poteri dello Stato e ostacolando l’accertamento di eventuali responsabilità erariali.